Twin Peaks The Return: Impossibile comprendere Lynch senza avvicinarsi alla conoscenza vedica

Federico Traversa, autore di Boom-Viaggio nella Meditazione Trascendentale commenta il finale della terza stagione di Twin Peaks

Ho aspettato che questa attesissima terza stagione di Twin Peaks si concludesse per parlarne pubblicamente, nonostante in tanti mi abbiano chiesto un’opinione. E comunque, il fatto che qualche anno fa abbia avuto il piacere di ospitare Mr Lynch nel mio libro sulla meditazione trascendentale non mi ha dato poi sto gran vantaggio. Tra l’altro, proprio mentre negli States stava andando in onda lo scottante finale, il buon David era, per nulla preoccupato, in quel di Miami per un incontro di MT a cui partecipava anche il mio insegnante. Ma lui è così, pura beatitudine, a discapito degli incubi che racconta nei suoi film.

E proprio di un lungo sogno, a tratti tinteggiato nell’incubo, che parrebbe nutrirsi questa incredibile terza stagione di Twin Peaks.

Ma partiamo da un presupposto senza il quale credo sia impossibile avvicinarsi all’opera del regista dai capelli argentati: è impossibile comprendere Lynch senza avvicinarsi un minimo a quella conoscenza vedica che sta alla base della Meditazione Trascendentale.

Secondo gli antichi e saggi rishi vedici la creazione è avvenuta quando un campo infinito e non manifesto, piatto, unito e ricco di energia potenziale ha cominciato a prendere coscienza di sé stesso e a conoscersi. E in questo processo si è diviso in tre. È diventato cioè l’oggetto della conoscenza, il soggetto della  conoscenza e il processo con cui si attua quella conoscenza. In fisica questo processo viene chiamato ‘rottura della simmetria del campo unificato’.

Da lì il campo unificato (Brahma/Dio) inizia a moltiplicarsi, manifestandosi in tutta la creazione. Come il seme di un albero che se lo apri è vuoto ma dentro c’è tutta la conoscenza dell’albero. Come il bing bang, anche quello era un seme che però conteneva tutto quello che esiste adesso.

Quello che i Veda sostenevano, alla fine, è la stessa cosa che dicono i fisici contemporanei e ciò ha dell’incredibile.

In questo processo noi cosa siamo? Semplicemente sogni. Un gioco dell’assoluto (Brahma), che sognando si manifesta attraverso di noi e altre forme di vita per conoscere sé stesso. E poi, sempre attraverso di noi, ripiega su di sé, ed ecco che noi torniamo all’assoluto.

Ed è questo, a mio modo di vedere, ciò che accade all’agente Cooper, o forse a Lynch stesso; lui nella serie è un piccolo Brahma che sognando sperimenta (crea) varie visioni di se stesso per conoscere e comprendere tanto i suoi tesori quanto le proprie miserie. E allora è un cinico killer posseduto in cerca di potere (Bad Dale) ma anche un paladino di giustizia che dispensa amore (buon Dale), una giovane maltrattata dalla vita (Laura), e via con tutti i personaggi della serie che sono creazioni di un unico sognatore.

Ora, le creazioni dell’assoluto, come sappiamo, non sono completamente buone anche se conoscono il bene assoluto (La Loggia Bianca/il Fireman) e non sono completamente malvagie anche se conoscono il male assoluto (La Loggia Nera, Bob, Judy). Esse si muovono fra questi due estremi in una perenne lotta che vede alternarsi i vincitori nelle varie battaglie ma non prevede un affermazione definitiva nella guerra. Perché quando il sognatore si sveglia è UNO, non più il molteplice.

Quando Cooper apparentemente si desta nell’episodio 18, infatti, non è più neanche lui ma Richard, un uomo abbandonato dalla propria fidanzata (Linda non più Diane) che cerca di alimentare la sua voglia di rivincita verso il male (la perdita dell’amore) salvando una ragazza in difficoltà (la signorina Page/Laura che non è più Laura). Ma attenzione, probabilmente questo è ancora un sogno, l’ennesimo gioco del sognatore, solo su un piano differente. È proprio l’urlo della Laura non più Laura a svelarci che siamo ancora in piena fase onirica, intrappolati in sogni che generano altri sogni mentre la battaglia bene/male prosegue all’infinito.

Alla fine cosa abbiamo visto?

È tutto finto?

È tutto un sogno?

Sì e no.

Sì se accettiamo che anche noi stessi lo siamo e pensiamo che tutto quello al di fuori dalla portata grossolana della materia non debba esistere.

No se invece pensiamo al sogno come a una vibrazione dell’assoluto (il sognatore) su frequenze diverse. E realizziamo che sul piano relativo quel sogno che viviamo è la nostra realtà.

Per questo e mille altri motivi Twin Peaks The Return è un capolavoro assoluto, addirittura superiore al suo predecessore. È metafisica, è surrealismo, è misticismo è arte che risplende osservandosi.

È una storia che si apre a più livelli di comprensione, che muta a seconda di chi la guarda. Un’esperienza influenzata tanto dal soggetto quanto dall’oggetto dell’esperienza stessa, esattamente come la particelle/onda nella fisica quantistica. Lynch riesce nel miracolo di farti vedere e capire quello che al momento il tuo grado di consapevolezza è in grado di comprendere. Ne più né meno.

Come nella prima stagione quando la spiegazione grossolana di un padre che violenta e poi uccide la propria figlia per paura reggeva. Esattamente come reggeva una spiegazione che coinvolgeva vari eventi ‘altri’ che non escludevano la prima spiegazione ma la allargavano coinvolgendo prospettive più ampie.

E nel eseguire questo bellissimo esercizio di comprensione, Lynch gioca con stili di regia differenti, ambientazioni ora sature ora rarefatte che oscillano fra richiami sixties teneri e sognanti, road movie metropolitani, roghi di redneck in camicia di flanella, eleganti uomini in nero, reginette della scuola o vecchi saggi seduti in riva al fiume.

E in questo sogno tinteggiato dai mille colori si alza e urla un unico monito: forzare le leggi naturali porta sempre delle conseguenze. Karma direbbero in India. E infatti in questo sogno liquido dalle mille interpretazioni solo un episodio esula da tutto il resto. Il numero 8 (e anche qui ci sarebbe da parlare). David lo gira in bianco e nero come fosse un mini film separato dal resto. E  racconta, con piglio sapiente, come il male nel mondo si liberi quando l’uomo (il sognato) vuole sostituirsi alla legge di natura (il sognatore).

Un monito che, tra l’altro, è il primo consiglio fornito a chi si avvicina alla pratica della Meditazione Trascendentale.

 

 

 

 

 

BOOM! – Viaggio nella Meditazione Trascendentale a BookCity Milano

Venerdì 23 ottobre (BookCity Millano, Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri Biblioteca via Santa Marta 18, Milano, ore 19) incontro di presentazione del libro di Federico Traversa, BOOM! – Viaggio nella Meditazione Trascendentale, Chinaski Edizioni. Si parlerà della millenaria pratica vedica chiamata Meditazione Trascendentale, dalla storia ai benefici. Con l’autore interverrà l’insegnante di MT Andrea Messa

presentazione di “Boom-Viaggio Nella Meditazione Trascendentale”

Tre imminenti date del tour di presentazione di Boom-Viaggio Nella Meditazione Trascendentale:
29 settembre ore 18 alla Feltrinelli Torino p.zza C.L.N.
Giovedì 1 ottobre Macrolibrarsi Store, via Emilia Ponente 1705
Cesena (FC)
venerdì 2 ottobre libreria Coop Reggio Emilia V.le Rodolfo Morandi, 16 – 42124. Ore 17 e 30.

Boom Viaggio Nella Meditazione Trascendentale, ultima presentazione genovese per Federico Traversa

il 4 settembre ore 17 e 30 presso libreria Mondadori di Via Sestri a Genova Sestri Ponente ultima presentazione genovese del libro “Boom Viaggio Nella Meditazione Trascendentale” di Federico Traversa. Poi passeremo a Torino, Milano, Reggio Emilia, eccetera eccetera. A breve tutte le date qui sul sito. Quindi amici locals, vi aspettiamo per i saluti. Con Federico ci sarà anche l’insegnante di MT Ugo Guido.

uscirà il prossimo 2 luglio “BOOM! – VIAGGIO NELLA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE”

Negli ultimi anni, in parte grazie all’interesse suscitato dalle vibranti conferenze tenute dal regista americano David Lynch, l’occidente è stato nuovamente attratto dalla pratica della Meditazione Trascendentale, esattamente come successe circa cinquant’anni fa quando i Beatles si trasferirono in India per imparare la tecnica di questa antica pratica vedica. Una tecnica introdotta in occidente nel 1958 dal mistico e fisico indiano Maharishi Mahesh Yogi e oggi praticata da milioni di persone appartenenti a varie culture, religioni e livelli socio-economici. Studiata per le sue innegabili capacità rigenerative su più aspetti, teorizzata dai fisici quantistici per le sue interazioni con il campo unificato, discussa dai ricercatori di verità per le infinite possibilità che pare offrire alla cucina dell’anima, esaltata da attori, registi e musicisti di fama mondiale. Ma, soprattutto, praticata sempre da più persone, attratte dalle decine di studi pubblicati che ne confermano l’aspetto benefico su tantissimi aspetti legati alla salute, tanto del corpo quanto della mente.

Ma cos’è esattamente la Meditazione Trascendentale?

Partendo da questa domanda lo scrittore Federico Traversa, dopo anni passati a lavorare con il prete degli ultimi Don Andrea Gallo, si getta anima e corpo in questo nuovo viaggio spirituale, con l’unico intento di cercare di capire. Accompagnato dall’amico e insegnante di MT Ugo Guido, lo scrittore incontra tutti i principali maestri italiani di Meditazione Trascendentale, analizza gli studi scientifici pubblicati, si immerge nell’antica tradizione vedica, passa al setaccio la storia di Maharishi Mahesh Yogi, alternando complicate teorie quantistiche ed esperienze vissute in prima persona. Una ricerca seria, a metà fra il saggio e l’esplorazione di un mondo suggestivo, che si propone di offrire finalmente una spiegazione chiara e non di parte su una delle pratiche più discusse e affascinanti dell’ultimo secolo.

Con un intervento esclusivo di David Lynch.

Boom! Viaggio nella Meditazione Trascendentale, presentazione del libro di Federico Traversa

Giovedì 2 luglio alle ore 18.00 alla Feltrinelli di Genova in Via Ceccardi, Federico Traversa ci porterà in un viaggio all’interno della millenaria pratica vedica con Boom-Viaggio Nella Meditazione Trascendentale, pubblicato da Chinaski, con un intervento di David Lynch. Interverranno gli insegnanti di MT Ugo Guido e Rossano Maset.